Magnifica terrazza che dalle falde del Monte Bulgheria si affaccia sul Golfo di Policastro, il “Bosco de li Casali” – questo il suo antico nome, è un borgo affascinante e ricco di storia. Come il vicino borgo di San Giovanni a Piro, venne fondato nell’Alto Medioevo dai Monaci basiliani. La loro Abbazia, il Cenobio di San Nicola, ne era il centro sociale ed economico.
Sorgeva in posizione inattaccabile, e per più di 500 anni non fu dipendente da alcuna diocesi: la sua era una giurisdizione autonoma.
Come Camerota e altre località cilentane, nel XVI secolo fu attaccata dai corsari di Dragut e rasa al suolo.
Nell’Ottocento, fu teatro di una delle più cruente repressioni borboniche, compiuta del Generale Del Carretto per spegnere i moti libertari del 1828. Il suo ordine fu quello di distruggere completamente il paese, e di proibire a chiunque di ricostruirlo.
Il grande pittore e scultore spagnolo José Ortega, amico ed allievo di Pablo Picasso, perseguitato politico anche lui dal regime franchista, scelse Bosco come luogo di residenza, e regalò al paese una serie di splendide maioliche, riportanti la storia del massacro del 1828 che lo rase al suolo.
La sua casa è ancora oggi lì, a indicarne il proprietario ancora la maiolica dipinta da Ortega, con scritto semplicemente "pintor".
E nel centro del paese, c'è il museo che porta il suo nome: il Museo Ortega, una delle più belle collezioni di un artista capace di esaltare gli ultimi, gli oppressi, coloro che soffrono ma non smettono mai di credere nella libertà e di lottare per ottenerla.
Senza dubbio una delle testimonianze d’arte nel Cilento più preziose e più indissolubilmente legate al territorio, meraviglioso esempio di escursione unica e fuori dai soliti schemi.
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