Paestum, La Piana degli Dei

Paestum, La Piana degli Dei

Dove:
Paestum
Descrizione:

Si dice che ci sono dei posti da vedere almeno una volta nella vita: Paestum è senza dubbio alcuno uno di questi.

Uno dei luoghi più magici, tappa imprescindibile del Grand Tour che tanto affascinò gli aristocratici europei dal XVII secolo in poi, Paestum è stato uno dei centri principali della Magna Graecia.

Per la sua incomparabile bellezza,è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Le sue imponenti mura custodiscono una serie di templi dorici la cui costruzione risale al VI sec. a.C., secondi al mondo per stato di conservazione solo al Theseion di Atene.

Il Tempio di Nettuno, o Poseidonion, è il più grande e meglio conservato tra i templi pestani.

Ci sono poi il Tempio di Hera o Basilica, e il Tempio di Atena, anche detto Tempio di Cerere, coevi all’unico affresco di epoca greca al mondo, la splendida Tomba del Tuffatore.

La città in origine si chiamava proprio Poseidonia, in onore al Dio del Mare Poseidone.

Sorge nel territorio che vide affermarsi, in epoca preistorica, la Cultura del Gaudo, e fu fondata dai Sibariti, per i quali fondamentale era l’apertura di una via commerciale tra il Mar Ionio e il Tirreno.

Johann Joachim Winckelmann, uno dei più grandi archeologi di tutti i tempi, precursore del Neoclassicismo, teorizzò l’assoluta superiorità dell’arte greca. Eppure lui non si recò mai in Grecia: fu Paestum la sua fonte di ispirazione, a Paestum, di fronte a quelle che definì “le più antiche architetture conservate fuori l’Egitto” lui scoprì cos’era la Grecia e l’arte classica.

Ancora oggi, chi visita Paestum può camminare tra le colonne dei templi, lungo le vie della città antica, come la Via Sacra, tra edifici che seguono il corso di questa magnifica città, la Poseidonia dei Greci, la Paistom dei Lucani che la conquistarono intorno al 410 a.C., infine la Paestum dei Romani, che la occuparono nel 273 a.C.

Ecco allora che a fianco dei monumenti greci si possono vedere quelli romani, come il Foro, il Ginnasio, l’Anfiteatro. Come Elea – Velia, le sue pietre raccontano la più pura antichità greco – romana. E non solo: tra gli affreschi di Paestum, si può scoprire che i giochi gladiatori, così famosi in epoca romana, sono stati un’invenzione dei Lucani, che celebravano i defunti con giochi e banchetti, e dipingevano con queste scene le tombe. L’immagine iconica del gladiatore romano è nata a Paestum.

E ancora, fu Assteas, famosissimo maestro ceramista di Paestum, a dipingere per primo l’immagine simbolo dell’identità di un intero continente: la figlia di Agenore di Tiro, principessa fenicia amata da Zeus, in groppa al toro. Il suo nome? Europa.

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