Tra le città della Magna Graecia, Elea merita un posto d’onore. Insieme alla vicina Poseidonia - Paestum, costituisce un esempio mirabile di polis greca.
Fondata dai Focei, che presero mare per sfuggire al dominio persiano, fu fin da subito esempio di buon governo, importante polo commerciale e soprattutto faro culturale che ha dato i natali a Parmenide e Zenone e ospitato Senofane di Colofone, fondatori della Scuola Eleatica, pilastro portante nella storia del pensiero filosofico.
Tra le pietre di questo incredibile sito archeologico sedevano i filosofi che hanno dato forma e base alla filosofia occidentale.
Platone dedicherà un’opera al grande Eleate, un dialogo tra Socrate, Parmenide e Zenone, intitolato appunto “Parmenide”.
Aristotele chiamerà Zenone “il padre della dialettica”. E ancora in tempi recenti e recentissimi, il pensiero di Parmenide e della Scuola Eleatica è al centro del dibattito filosofico, basta pensare a Hegel, a Emanuele Severino, a Piergiorgio Odifreddi, a Battista Mondin, secondo il quale “Parmenide perviene alla vetta più alta: è la vetta dell'essere, il culmine della metafisica. Parmenide conquista per primo questa meravigliosa vetta, che, dopo di lui, anche tutti gli altri grandi metafisici tenteranno di raggiungere. Parmenide è cosciente della grandezza della sua conquista. A questa altissima vetta Parmenide è giunto non con la via dei sensi ma con quella della ragione”.
Elea – Velia, “Città di fuggiaschi” dirà il grande poeta Ungaretti, è stata una delle più ricche, avanzate e colte città dell’intero mondo antico.
Elea aveva un corpus di leggi così solide che per secoli riuscì a resistere agli attacchi dei suoi potenti vicini, specie Lucani e Posidoniati. E il cuore di questa Costituzione era la necessità di costruzione tanto dell'uguaglianza come della fraternità, un concetto bellissimo, che è apparso in questo luogo da più di 2600 anni.
Inoltre a Elea esisteva un famoso Asclepeio, ovvero un luogo di cura antesignano dell’ospedale.
Parmenide, oltre che filosofo e legislatore, era anche medico: suoi molti studi sul corpo e sulle malattie che ne fanno il precursore di Ippocrate.
Ma a Elea c’era anche una realtà troppo dimenticata: grande importanza nel ruolo di medici era data alle donne. Su tutte, la Divina Igea, medico e sacerdotessa, ma l’Eterìa dei medici filosofi velini aveva indistintamente uomini e donne, una parità che spesso oggi è utopia ovunque nel mondo.
Questa tradizione continuò poi nella Scuola Medica Salernitana, prima e più importante istituzione medica in Europa nel Medioevo, che ha annoverato grandissime donne medico: Trotula de Ruggiero, Sichelgaita di Salerno, Abella Salernitana, Costanza Calenda, Rebecca Guarna, Mercuriade.
Il suo territorio, la Kora di Elea, comprendeva l’intera costa dell’attuale Cilento: Palinuro, Scario, Pixous erano alcuni dei suoi porti. La sua ricchezza e il suo splendore sono ancora perfettamente visibili nei resti archeologici: le possenti mura, in cui sono evidenti due fasi di costruzione del V e IV sec. a.C., la Via Sacra, l’Agorà, il tempio ionico, l’Acropoli, il Teatro di epoca ellenistica, ripreso poi in epoca romana. E last but not least, la Porta Rosa, primo esempio di arco a tutto sesto, che non fu perciò un’invenzione etrusca.
Come Paestum, continuò a splendere in epoca romana, quando cambiò il suo nome in Velia: gli aristocratici ne fecero un luogo di vacanza prediletto, Cicerone ad esempio, l’amava molto. Testimonianze di questo amore per Velia affollano molti suoi scritti.
È anch’essa dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO, ed è un altro dei siti da non perdere che affollano il Cilento.
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