La Vetta Regina

La Vetta Regina

Dove:
Monte Cervati
Adatto a:
Trekkers - Difficoltà T
Descrizione:

Il Monte Cervati è un tesoro inesauribile di bellezza, in tutte le stagioni. Innumerevoli i percorsi e i sentieri che permettono di conoscerlo.

Con i suoi 1899 m s.l.m. è la vetta più alta della Regione Campania.

Da questa montagna hanno origine la catena montuosa di Monte Motola (1700 m s.l.m.) ed il Massiccio degli Alburni(1742 m s.l.m.).

Non solo: da qui nascono quasi tutti i corsi d'acqua del Parco Nazionale.

Una zona montuosa di grande bellezza, con le sue estese foreste e i suoi pascoli, che in determinati periodi stagionali presentano una caratteristica di grande fascino: vastissime distese di lavanda, che coprono di azzurro le zone non boscate e perfino i margini delle faggete, emanando un profumo indimenticabile.

La magnifica vista che si apre tra rupi e pareti a strapiombo regala scorci mozzafiato, che abbracciano la sagoma dell'intero Vallo di Diano, verso l’interno e i monti dell’Appennino Lucano, le vette dell’Orsomarso, del Pollino, e il mare del Golfo di Policastro.

La sua flora è un vero e proprio mosaico di paesaggi vegetali, che vanno dalla ricchissima e variegata macchia mediterranea alle pinete costiere, dalle leccete ai boschi misti di latifoglie dell'area collinare fino a grandi esemplari di tasso e agrifoglio, di abeti bianchi, di boschetti di betulla, relitti dei climi più freddi del passato, unici in tutto l'Appennino.

È infatti l’unico luogo dove è possibile veder crescere vicini bosso, betulla e abete bianco.

La fauna è ricchissima: il Cervati è un paradiso per le specie protette.

Lontra, lupo, salamandrina dagli occhiali, gatto selvatico, un  grandissimo numero di uccelli: merlo acquaiolo, falco pellegrino, lanario, corvo imperiale, gracchio corallino, rapaci diurni (poiana, gheppio, nibbio reale, nibbio bruno, sparviere) e notturni (allocco, barbagianni, gufo comune, civetta).

E ancora picchio rosso maggiore, picchio verde, picchio nero, ghiandaie, colombacci e beccacce, fino alla maestosa regina che con i suoi due metri di apertura alare domina il cielo: l’aquila reale.  

L'area è completamente aperta alle escursioni a piedi, attraverso sentieri e mulattiere, testimoni del legame antico tra la montagna e gli abitanti.

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