Questo magnifico borgo collinare, che gode di alcune tra le vedute più spettacolari di tutto il Cilento, ha origine medievale e provenienza greco - orientale, e lo rivela già dal nome Ab Epirum, cioè dall’Epiro, importantissima regione storica oggi divisa tra Grecia e Albania.
Qui i monaci Basiliani costruirono il Cenobio di S. Giovanni Battista, uno dei più importanti monasteri del monachesimo greco dell’Italia Meridionale. Sempre loro molto probabilmente scolpirono verso il 1200, sulla punta del monte Piccotta, una statua della Madonna che forma un solo corpo con la nicchia incavata nella pietra, con caratteristiche classiche della iconografia bizantina: questo capolavoro è il Santuario di Pietrasanta, edificato su una balza rocciosa che domina il golfo di Policastro.
Il Cenobio di San Giovanni è a lungo il cuore del casale.
Intorno alla metà del Quattrocento, il cardinale Bessarione chiamò a San Giovanni a Piro l’umanista, traduttore, filosofo e grammatico Teodoro Gaza, greco di Tessalonica, che redasse gli “Statuti” o “Capitoli” della terra di San Giovanni a Piro. In 49 articoli, si regolavano i rapporti tra il Cenobio e il casale di S. Giovanni a Piro, attraverso norme di Diritto Civile, Penale, Amministrativo e di Pubblica Sicurezza.
Come per tutta la linea di costa, anche San Giovanni a Piro deve difendersi dagli assalti e dai pericoli che arrivano dal mare. L’architettura arrivata fino a noi ne è una chiarissima testimonianza: i vicoli stretti, le mura addossate, le case che assomigliano a una muraglia sono state costruite così proprio allo scopo di difendersi. Non sempre la cosa è servita: il famigerato Dragut, ad esempio, riuscì a distruggere anche San Giovanni a Piro in una delle sue incursioni – insieme a molti altri borghi del Cilento.
Ancora oggi il centro storico, con le sue viuzze, le sue spettacolari chiese, i contrafforti collinari verdi di macchia mediterranea sono un piccolo, grande gioiello.
Periodo: tutto l’anno
Adatta a: tutti
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