La montagna e i due mari: Montano Antilia

La montagna e i due mari: Montano Antilia

Dove:
Montano Antilia
Descrizione:

A breve distanza dal mare di Palinuro – circa 20 minuti di macchina – si può visitare un bellissimo borgo di montagna.

Montano Antilia è il Comune situato a maggior altitudine del Cilento. Dall’alto della sua posizione, gode di un panorama spettacolare: è la montagna che guarda due mari, quello di Palinuro e quello del Golfo di Policastro, sotto di lei l’intera valle del Mingardo e il profilo del Monte Bulgheria.

L’abitato sorge lungo i boschi del Monte Antilia, tra i contrafforti del Monte Gelbison e il torrente Serrapotamo.

All’osservatore attento, questi nomi da soli danno il senso di quanta storia vi sia racchiusa: Antilia, dal greco antico Ante Elios: “posto di fronte al Sole”; Gelbison dall’arabo Gebel – el – son: “la montagna dell’Idolo, la montagna sacra”; Serrapotamo, dalla fusione dell’arabo Sa’ra: “terreno incolto, boscaglia”, con il greco bizantino pòtamo: “fiume”, ovvero “fiume che scorre tra boschi”.

E in effetti furono proprio i greci bizantini a costruire il villaggio sui resti di un precedente insediamento romano. Come per molti paesi del Cilento, l’arrivo dei monaci italo – greci significò rinascita: il territorio di Montano Antilia era stato infatti razziato dai Saraceni, ma grazie a loro risorse come villaggio agricolo.

La sua posizione geografica ne favorì lo sviluppo: si collocava infatti sull’importantissima Via del Sale, via commerciale che univa i “granai” degli Igumeni d’Oriente, ovvero i borghi di Eremiti, Castinatelli, Cuccaro Vetere, Massicelle, con la costa di Policastro. Per questo motivo, dovette guardarsi per secoli dalle incursioni saracene.

La sua lunga storia è ben leggibile tra le sue vie e i suoi palazzi. L’architettura è tipicamente difensiva: case addossate, strade e vicoli stretti. La Chiesa Madre del 1493, che ospita pregevoli affreschi del Settecento, è la più recente. Questa è un’altra tipicità di Montano: si formò come villaggio agricolo senza una Chiesa, ma con quattro cappelle ai quattro punti cardinali. Per questo, è esempio tipico di universitas che gli storici chiamano villa a nucleo.

Di epoca spagnola, marcatamente del XVIII secolo, rimangono preziosi palazzi, segno delle importanti famiglie cui appartennero (Pignatelli, Monforte, Pitta, Lettieri), i cui stemmi sono perfettamente visibili.

La passeggiata in questo borgo magnifico, dove gli amanti del phototrekking possono trovare davvero mille spunti, permette di conoscere un altro dei segreti del Cilento: in questo piccolo borgo che è un puntino microscopico sulla mappa, esiste una Scala Santa sul modello di quella di Roma.

Ai pellegrini che la visitano nel venerdì di Quaresima, nel Venerdì Santo e nell’Anno Giubilare sono concesse le stesse indulgenze dispensate ai pellegrini che visitano la Scala Santa di Roma. Una curiosità in più in una passeggiata che rigenera e arricchisce!

Info aggiuntive:

Periodo: tutto l’anno

Adatta a: tutti

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