Mito e storia

Mito e storia

Dove:
Palinuro
Durata:
3 ore
Descrizione:

Capo Palinuro e la sua affascinante bellezza non ha bisogno di molte presentazioni.

L’incanto di questo angolo di paradiso ha ammaliato per secoli naviganti di ogni provenienza.

I Greci vi hanno ambientato tanti dei loro Miti, il poeta latino Virgilio ne ha eternato il nome, consegnando il personaggio di Palinuro alla leggenda della fondazione di Roma, impresa riuscita perché “Unum pro multis dabitur caput”: “Uno pagherà con la vita (darà il capo) per la salvezza di molti”. Palinuro, nocchiero di Enea, cade in mare e approda su queste coste dove viene ucciso, nel luogo che “aeternumque locus Palinuri nomen habebit” in eterno avrà nome Palinuro.

Palinuro che per Ungaretti diventa, nel bellissimo Recitativo, Piloto vinto d’un disperso emblema.

Palinuro è senza dubbio uno dei posti più conosciuti e rinomati della Costa del Cilento. Ogni anno, moltissimi turisti affollano le sue bellissime spiagge. Ma c’è una Palinuro sconosciuta e non per questo meno bella: quella dei suoi più di 2500 anni di storia.

Questo urban trekking, che è allo stesso tempo un phototrekking tra i più belli, accompagna i viaggiatori attraverso i luoghi simbolo di Palinuro, raccontando la sua storia.

Luogo abitato da popolazioni autoctone fin dal XVI sec. a.C., come testimonia la necropoli di Tempa della Guardia, è stato esempio mirabile di sympoliteia in epoca greca, a partire dal VI sec. a.C.: Palinouros dal lato nord del Capo, Molpé sul lato sud.

Le due città avevano dato vita a una polis comune, tanto potente da battere moneta. Dagli scavi archeologici, sono state ritrovate monete incuse: le famosissime Pal – Mol (Palinuro Molpa), testimonianza della ricchezza di questo lembo di Magna Graecia, linea di confine tra Elea e la potentissima Sibari. Una di queste è al British Museum, segno del loro altissimo valore.

Nei secoli l’importanza di Palinuro continua. Qui il Re di Spagna volle costruire un’importante tonnara. Sempre di epoca spagnola, le numerose torri costiere di avvistamento, mentre di epoca napoleonica è il Fortino di Monte d’Oro, dove le truppe francesi si asserragliarono durante il Decennio Francese.

A Palinuro, luogo che amava tantissimo, visse il Re di Napoli, cognato di Napoleone Bonaparte, Gioacchino Murat, che di Palinuro diceva: “Peccato non sia un’isola!”. Il luogo dove visse, Palazzo Murat, è in pieno centro del paese, nascosto tra caratteristici vicoletti.

Il centro del paese vide poi l’epilogo dei Moti del Cilento del 1828, primo tentativo libertario di unire l’Italia in forma di repubblica.

La passeggiata si conclude in uno dei luoghi più belli e meno conosciuti di Palinuro: l’Antiquarium – Museo Archeologico, semplicemente uno dei musei più suggestivi di tutta l’Italia meridionale.

Qui è possibile vedere una serie di importantissimi reperti di epoca arcaica e di epoca greca, segno della fusione tra Enotri e Greci, tutti ritrovati nel territorio di Palinuro, piccolo grande scrigno di tesori, che ha sì uno dei mari più belli del Mediterraneo… ma anche molto, molto altro!

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